EVOLUZIONE DELL’ADDESTRAMENTO IN ITALIA DAL 1970 AD OGGI

Scritto da: Guido Cecchinato
10/05/2006

 Recentemente, dopo alcuni inviti a tenere incontri sulle nuove metodologie di addestramento relative al clickertraining (applicazione pratica del condizionamento operante), e dopo il successo che questo metodo sta riscuotendo sul nostro e su altri campi collegati, al fine di rendere partecipi anche altri conduttori al nostro entusiasmo, ho deciso di buttar giù qualche riga sull’argomento.

     Anche in questo campo, come in altri, non si può comprendere appieno il significato della nuova metodologia proposta se non si conosce la storia e l’evoluzione dell’addestramento del cane a scopo sportivo nei decenni precedenti.

     Credo di poter esporre questa breve storia con cognizione di causa poiché ho seguito costantemente da 35 anni in prima persona tutta l’evoluzione dell’addestramento in Italia e in Europa frequentando quasi tutti i corsi per allievo giudice di prove, per figurante, per conduttore con i migliori docenti tedeschi sia in Italia che in Germania. Come figurante ufficiale SAS e ENCI ho cercato, dal 1980 in poi, di trasmettere le mie conoscenze al mio gruppo di lavoro e a molti allievi figuranti che, sotto la mia guida, sono diventati figuranti ufficiali e figuranti di sezione.

     Il periodo che va dal 1970 al 1980 è stato caratterizzato dall’addestramento per “passaparola” e per imitazione. La base tecnica era il RINFORZO NEGATIVO (costrizione) comunemente conosciuto come COMPORTAMENTO A EVITARE. Il cane doveva eseguire! Punto e basta! Tante strattonate e qualche avara carezza che arrivava quasi sempre fuori tempo disturbandone quindi l’apprendimento. Era un processo di “fa e disfa” col risultato evidente di un cane senza velocità, con motivazioni ridotte a causa della costrizione ma soprattutto con la mancanza assoluta di espressione e di rapporto con il conduttore. L’unico premio, dopo aver saltato la palizzata “verticale” di due metri di altezza, era evitare di prendersi un calcio o uno strattone per essersi seduto storto davanti. Gli esercizi di difesa si basavano esclusivamente sull’esaltazione dell’aggressività poiché, in quegli anni, non si parlava ancora di pulsione predatoria, e i cani, molte volte, mordevano le gambe del figurante di turno, e vi posso assicurare che facevano molto male! I morsi erano a mezza bocca, nervosi e molto forti.

     Dal 1980 al 1990, dopo aver “spiato” parecchi campionati tedeschi e dopo aver invitato (il nostro gruppo è stato tra i primi) alcuni docenti di lingua tedesca, si è incominciato l’addestramento del cane sportivo, sia nell’obbedienza che nella difesa, facendo leva prevalentemente sulla pulsione predatoria ( pallina per l’obbedienza e movimento veloce della manica e del figurante per la difesa) ottenendo quindi buona concentrazione e velocità di esecuzione.

Si incominciò allora a parlare di:
Beutetrieb (impulso o pulsione di preda o predatorietà);
Wehrtrieb (impulso alla difesa o aggressività);
Kampftrieb (impulso di lotta o combattività).
La didattica tedesca incomincia a proporre il famoso triangolo, ancora attuale:



                                     TRIEB                                           TRIEB
                                           \                                                    /            
                                             \                                                /
                                               \  – – – >   ZWANG   – – – >   /

Che tradotto in pratica significa: ti faccio vedere la pallina o la manica (trieb=impulso), ti costringo con qualsiasi mezzo ad eseguire un qualsiasi esercizio (zwang=costrizione), ti premio con la pallina o con la manica (trieb).


     Dopo il Campionato Europeo (Europamaisterschaft) tenuto a Padova nel 1984 (dove il sottoscritto ha avuto l’opportunità di allenare come figurante la squadra italiana ed essere selezionato da Ezio Roman come figurante per questa grande manifestazione) l’addestramento in Italia ha incominciato a lievitare, qualitativamente e quantitativamente, anche merito dei numerosi seminari, con docenti stranieri, che noi del Veneto abbiamo incominciato a proporre.

     Il triangolo trieb-zwang-trieb incominciò a svilupparsi a partire dal 1985 ed ancor oggi risulta essere la tecnica più usata . Purtroppo, questa impostazione didattica, portò molti conduttori a procurarsi soggetti di pastore tedesco con spiccato impulso predatorio(per avere massima motivazione sulla preda) e tempra molto alta (per resistere alle coercizioni). Questo fatto è stato molto deleterio anche per l’allevamento con linee di sangue da “lavoro” poiché ha portato ad ottenere molti soggetti “caratterialmente FUORI STANDARD”. Ancor oggi si addestrano, CON TUTTI I MEZZI, soggetti “fuori di testa” per la preda e con tempra da molossoide. Una miscela esplosiva che solo certi “del mestiere” sanno contenere portando questi soggetti nelle prove più importanti solo per uno o due anni al massimo. Ecco allora che questi cani “stagionali” passano da un conduttore all’altro con la speranza di poterlo “recuperare”.

     Un altro problema di questi ultimi 10 anni, proprio per quanto sopradetto, sta nel fatto che molti di questi conduttori, per non perdere l’opportunità di essere sempre presenti nelle grosse competizioni, acquistano soggetti adulti già addestrati. Questo porta a perdere l’esperienza di come si alleva e si addestra un cane giovane. In questa maniera, cosa ben più grave, manca il travaso di informazione e di formazione dai conduttori esperti ai conduttori neofiti. Quando si guardano le classifiche degli ultimi dieci campionati italiani di addestramento e i cani selezionati per i campionati mondiali si notano per la maggior parte cani con affisso tedesco o della repubblica ceca e, tra questi, pochissimi sono quelli comperati ancora cuccioli. In questa ottica, è assurdo parlare di evoluzione dell’addestramento in Italia. CONTINUA A MANCARE IL PIACERE E L’ESPERIENZA DI ALLEVARE E ADDESTRARE IL CANE GIOVANE. E così, i giovani conduttori, si trovano isolati e senza riferimenti. Ma soprattutto, questi cattivi esempi di addestramento, portano le nuove leve a non “fare la gavetta” ignorando completamente l’iter di formazione caratteriale del cane attraverso il gioco, il contatto fisico, la manipolazione gioiosa, la comunicazione verbale e corporea, in poche parole IL RAPPORTO CON IL CANE.

     Fortunatamente in questi ultimi anni, dopo il campionato mondiale WUSV di Ravenna del 2003 dove si sono visti i conduttori di Svezia, Danimarca e Finlandia ai primi posti della classifica (cinque piazzamenti nei primi sette posti!), ha incominciato a diffondersi la convinzione che il futuro dell’addestramento non poteva più essere impregnato di metodi duri. Anche le ultime direttive della Wusv parlano di qualifica eccellente solo in presenza di tre fattori: 1) TRIEB (Impulso o pulsione) 2) TECHNIK (Addestramento preciso) 3) HARMONIE (Rapporto con il cane). Per i i primi due fattori qualcosa si è fatto ma nella valutazione del “rapporto armonico” si dovrà fare un passo avanti. Si dovrà dimostrare il “piacere al lavoro” da parte del cane in simbiosi con il conduttore e tutto questo si trasformerà in piacere per chi guarda e applaude! Anche i detrattori di questo sport, e ce ne sono tanti, si dovranno convincere che un cane addestrato in questo modo è un cane pervaso da BENESSERE FISICO E MENTALE. Tutti d’accordo, credo! Ma, come arrivare a questo cambiamento di mentalità con alle spalle trent’anni di storia come quella descritta prima?

     Anche il sottoscritto si è posto questa domanda qualche anno addietro e vi confesso che non è stato facile cambiare rotta! La difficoltà non è stata quella di studiare i nuovi sistemi quanto sradicare i vecchi concetti legati a trentacinque anni di addestramento fai da te anche se continuamente alla ricerca di soluzioni moderne e con il totale rifiuto di metodi “duri”. Trovo ancora divertente, dopo una trentennale carriera come figurante ufficiale e di sezione, insegnare a nuovi allievi figuranti l’arte di “tenere la manica”, trovo ancora piacevole accompagnare i conduttori alle piste per trasmettere tante esperienze, ma trovo gratificante al massimo scrutare i NUOVI ORIZZONTI DELL’ADDESTRAMENTO e poter applicare queste metodologie su cani giovani e meno giovani con la collaborazione di altri conduttori che sempre di più si avvicinano a questo sistema apprezzandone i risultati. Anche con l’aiuto di docenti stranieri e con la traduzione di manuali specialistici stiamo sperimentando da alcuni anni, anche con riscontri in altre Sezioni della penisola, l’applicazione scientifica del RINFORZO POSITIVO nell’addestramento dei cani che devono superare le prove IPO. E’ necessario precisare questo perché il rinforzo positivo non è nato oggi! Ma l’applicazione che serve a noi è diversa da quella dell’animale da laboratorio di Skinner e diversa da quella messa a punto per l’OBBEDIENCE dove il cane deve eseguire esercizi di obbedienza senza nessuna valutazione degli impulsi.

     Questo sistema si può definire del “RINFORZO POSITIVO NATURALE”. 
Il Rinforzo Positivo è un termine conosciuto nella psicologia dell’apprendimento animale in laboratorio. Come sistema di addestramento viene usato da molto tempo anche con l’aiuto del CLICKER, prima con i delfini ora con cani, gatti e un’infinità di altri animali. Nel campo della cinofilia si sono fatti passi da gigante con l’avvento dell’OBBEDIENCE sia con l’applicazione del clicker training (CT) che con altri mezzi (voce, ecc.). Trasportando tutte queste esperienze nell’addestramento per l’IPO abbiamo dovuto tener conto di altri fattori non presenti altrove. Ecco nascere allora il concetto di NATURALE. E’ un metodo naturale perché tiene conto delle pulsioni, talvolta molto forti, dei nostri cani nel momento del morso dove la complementarietà tra pulsione predatoria e quella di difesa sfocia poi nell’ auspicata combattività. Così come tiene conto del lavoro di fiuto, lungo, appassionato ma allo stesso tempo molto fragile. E’ naturale negli esercizi di obbedienza dove, in ogni esecuzione, il cane ci mostra un momento di subordinazione gerarchica (Beta) in attesa di un momento liberatorio/dominante (Alfa). E qui si può vedere, quando l’applicazione è “scientifica”, che non c’è più la subordinazione passiva di una volta bensì una piacevole SUBORDINAZIONE ATTIVA fremente di pulsione. E’ naturale perché attraverso il contatto visivo (….gli occhi del cane devono penetrare gli occhi del conduttore….) stabiliamo un rapporto di branco il più naturale possibile mentre con i vecchi sistemi il cane porgeva lo sguardo verso il conduttore perché vi era costretto oppure per fissare il punto della giacca da dove sarebbe uscita la pallina. Mancava pertanto un rapporto “diretto” e “sincero” tra cane e conduttore.

     Con questo sistema vengono eliminate tutte le punizioni corporali e psichiche sul cane. Se un cane durante il lavoro di fiuto esce dalla traccia non viene punito (rinforzo negativo), verrà invece “informato”, al suo rientro sulla traccia, che solo così si trova nella condizione di ricevere un premio (rinforzo positivo). La condotta viene eseguita fin dall’inizio senza guinzaglio con ottimi risultati. Così è per il siedi, il terra, il riporto, ecc. La precisione degli esercizi non è più frutto di interventi stressanti e dolorosi ma opera di un sapiente e scientifico “modellaggio” che porterà ad un risultato definitivo e indelebile. Nella difesa, questo sistema, porta il cane ad apprendere con il sistema nervoso al massimo della calma, con tutte le conseguenze benefiche sul morso, sul lasciare la presa e sulla vigilanza.

     Siamo partiti dall’Obbedience come base di lavoro e da questa disciplina abbiamo attinto i principi fondamentali del Rinforzo Positivo anche, ma non necessariamente, con l’applicazione del CLICKER TRAINING. Sono stati fatti i primi seminari con Milos Kovac nel campo di Conegliano e di Roncade quindi, attraverso un lungo lavoro di collaborazione con diversi conduttori, si è incominciato a lavorare con cani giovani e meno giovani. Grande merito va all’amico Nino Morabito presidente della sezione SAS M. Schipani di Messina che con validi collaboratori (Carla Siegel e Mara Panarello) ha tradotto manuali importantissimi di GARY WILKES e MORGAN SPECTOR oltre ad articoli di Karin Durr. Ci stiamo aiutando con gli studi di KAREN PRYOR che è stata il pioniere in questo settore. Alcuni di noi hanno partecipato, nel 2005, ad un seminario tenuto in Gran Bretagna, da un “guru” del rinforzo positivo, la signora JO-HILL.

     Crediamo di essere nella strada giusta sposando questa nuova filosofia dell’addestramento, la sola che potrà garantire un futuro sportivo al nostro cane e ai conduttori di buona volontà.

Nota: articolo precedentemente pubblicato nella rivista “Utilità e difesa” di marzo-aprile 2006. 

Copyright © 2006 – Dr. Guido Cecchinato